Bulking

Il Bulking è un fenomeno che si può presentare negli impianti di depurazione a fanghi attivi o fanghi attivati. In questo caso l'effluente dall'impianto a fanghi attivati diventa opalino e porta con sé numerosi flocculi e il volume del fango nella vasca di sedimentazione finale cresce fortemente.

Il rigonfiamento riduce la velocità di sedimentazione e la compattazione del fango sul fondo del sedimentatore secondario. Quando il fango si ammala di bulking diventa inadatto alla sua funzione depurante perché perde le sue qualità adsorbenti e ossidanti e sedimenta a stento.
 
Il bulking può provocare:
  • fenomeni di trascinamento della biomassa con l'effluente;
  • peggioramento di disidratabilità del fango.
Esistono due tipologie di bulking:
  • bulking viscoso: risultato di una eccessiva produzione di polisaccaridi esocellulari da parte di particolari gruppi di microrganismi (Colonie di Zooglee). Queste sostanze danno origine a fiocchi di aspetto gelatinoso che trattengono notevoli quantità di acqua. In questo caso il fango assume l'aspetto voluminoso e gelatinoso ed è meno propenso a sedimentare. La causa dell'eccessiva produzione di materiale esocellulare è la mancanza di nutrienti (carbonio, azoto, fosforo);
  • bulking filamentoso: dovuto alla proliferazione eccessiva di batteri filamentosi normalmente presenti nei fanghi insieme con i batteri fioccoformatori. In questo caso il fiocco di fango appare molto grande e molto ricco di batteri filamentosi
Per limitare questo grave problema che può inficiare la normale depurazione delle acque per inibizione delle attività dei batteri saprofiti, si utilizzano vari metodi:
  • dosaggio di sostanze coagulanti come i sali di ferro (es. cloruro ferrico);
  • dosaggio di ipoclorito di sodio o acqua ossigenata prodotti tossici per i batteri filamentosi;
  • dosaggio di batteri selettivi liofilizzati;

 

presenza di un bacino anossico ubicato a monte dello stadio ossidativo (e del bacino di predenitrificazione, se presente) per sfavorire la crescita dei batteri filamentosi rispetto ai fioccoformatori. Tale bacino, detto selettore, ha il compito di favorire nella competizione tra le varie specie quella dei batteri fioccoformatori a sfavore delle specie filamentose, mettendo velocemente a disposizione dei batteri provenienti dal ricircolo una ampia quantità di sostanza organica prontamente biodegradabile derivante dai liquami grezzi. I batteri fioccoformatori, allora, avendo a disposizione la sostanza organica di cui necessitano per svilupparsi, la immagazzinano per assorbimento e la degradano in un secondo tempo all'interno dei successivi bacini della filiera di trattamento. Il tempo di residenza in tale tipo di bacino dovrebbe essere tra i 10 e 30 minuti.